di Violet Blunt
Caspar David Friedrich, Abbazia nel Querceto, 1810 |
Il romanzo gotico ebbe uno sviluppo incredibile in Gran Bretagna a partire dalla fine del '700 in seguito all'enorme successo di The Castle of Otranto (Il Castello di Otranto, 1765) di Sir Horace Walpole. La produzione di romanzi appartenenti a questo genere letterario si era formata in conseguenza all'interesse per le epoche barbariche e medievali e per le trame complesse e a tinte fosche. Nel suo incipit, Il Castello di Otranto si definiva un libro raro trovato a Napoli nel 1529 e narrava le vicende, svoltesi tra il XII e il XIII secolo, relative all'ascesa e alla caduta di un usurpatore. L'opera, sebbene non brillasse dal punto di vista letterario, definì di fatto le principali caratteristiche del genere gotico:
- suspense
- mistero e orrore
- paesaggi esotici e selvaggi
- brughiere desolate e lande sinistre
- luoghi inaccessibili
- antichi castelli pieni di passaggi segreti e prigioni sotterranee
- presenze paranormali
Molti autori, soprattutto donne, imitarono e fecero fiorire il romanzo gotico. Vanno ricordate: Clara Reeve (1729-1807); Sophia Lee (1750-1824). Ma l'autrice più prolifica e famosa, che poté vivere della sua produzione letteraria fu sicuramente Ann Radcliffe (1764-1823). I suoi romanzi, The Mysteries of Udolpho (1794), ambientato in un castello sugli Appennini nel 1300, e The Italian (1797), storia di un diabolico frate inquisitore, benché abbiano trame artificiose, barocche, personaggi e situazioni incredibili, mostrano un talento naturale della Radcliffe nelle narrazioni cariche di suspense, mistero e terrore. La sua capacità di creare atmosfere sinistre ed evocative la si ritroverà in Matthew Gregory Lewis (1782-1824) con The Monk del 1796 e Mary Wollstonecraft Shelley (1797-1851) con Frankenstein del 1817.
© Violet Blunt 2011
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Violet