venerdì 25 febbraio 2011

Zofloya (1806)

di Violet Blunt


Charlotte King (1782-1841), primogenita di John King, uno scrittore radicale ben conosciuto a Londra, è uno dei pilastri del romanzo gotico inglese. Charlotte, nota ai più come Charlotte Dacre, si firmò inizialmente come Rosa Matilda, e più tardi adottò un secondo pseudonimo per confondere i suoi critici. Figlia di due divorziati (il padre sposò in seconde nozze la contessa di Lanesborough) Charlotte, nel 1806, alla morte della moglie del padre, sposò  Nicholas Byrne, da cui aveva già avuto tre figli, un editore che sarebbe poi diventato un socio fondatore del quotidiano londinese The Morning Post, sulle cui pagine furono pubblicate le poesie della Dacre.

Come autrice di romanzi, Charlotte Dacre rappresenta le sue eroine diversamente dai suoi contemporanei: creature aggressive, piene di passione, mosse da forti desideri sessuali e grandi ambizioni. Tra i suoi  romanzi principali, è Zofloya il più conosciuto. Romanzo che apparve nel 1806, venne tradotto in tedesco e in francese e che le procurò da subito fama e profitto. Zofloya narra di una donna che segue, attacca brutalmente e infine uccide una ragazza che considera sua rivale in amore. Nonostante la pressante brutalità, la storia presenta la morale: le ragazze devono stare in guardia verso i pericoli della lussuria.

Nel mondo letterario, il nome di Charlotte Dacre è rimasto nell'oscurità per quasi due secoli. Ciò nonostante, le sue opere erano state ammirate da molti  grandi nomi della letteratura del tempo, e i suoi romanzi influenzarono persino Percy Bysshe Shelley, che ne stimava lo stile e le capacità creative.
© Violet Blunt 2011

giovedì 24 febbraio 2011

Il Dizionario Infernale (1818)


Il Dictionnaire Infernal (Dizionario Infernale) è un libro di demonologia, organizzato in gerarchie infernali. Fu scritto da Jacques Auguste Simon Collin de Plancy  (Plancy-l’Abbave, 20 gennaio 1793 – 6 novembre 1887) occultista, demonologo e scrittore francese. Il Dictionnaire classifica e descrive dettagliatamente tutti i 64 demoni delle varie religioni.
Fu pubblicato per la prima volta nel 1818. Seguirono diverse edizioni del libro, ma probabilmente la più famosa è quella del 1863, nella quale furono aggiunte al libro sessantanove illustrazioni. Questi disegni provano a rappresentare i demoni a partire dalla loro descrizione fisica. Molte di queste immagini furono utilizzate anche nell'edizione di S. L. MacGregor Mathers del libro "The Lesser Key of Solomon".
Collin de Plancy verrà definito (in seguito anche da Aleister Crowley), sommo filosofo del sapere proibito.

domenica 13 febbraio 2011

Salem's Lot: The movie (1979)


 di Sam Stoner

Salem’s Lot (Usa, 1979, colore, 200’)
Tobe Hooper. Con David Soul, James Mason, Bonnie Bedelia, Lew Ayres, Reggie Nalder. Ben Mears (David Soul), scrittore vedovo che si occupa di parapsicologia, cerca un appartamento nella cittadina dove un tempo viveva, ma non trova nulla e ripiega su un camera in affitto. Fa la conoscenza dell’insegnante Susan Norton (Bonnie Bedelia) e la invita a cena. Richard K. Straker (James Mason) fa trasportare una pesante cassa nella sua villa, imponendo strane precauzioni che i facchini non rispettano. Lo scrittore va a trovare il suo vecchio maestro, Jason Berk (Lew Ayres), a cui ricorda di quando da bambino entrando nella villa di Straker – allora proprietà di un certo Barlow (Reggie Nalder) – aveva visto un essere mostruoso. Quando Straker si accorge che la cassa è senza i lucchetti prescritti capisce che può succedere qualcosa: qualcuno infatti aggredisce due ragazzini nel bosco. Presto si capisce che un vampiro sta spargendo il suo contagio.

Il film intreccia un complicato insieme di trame e sottotrame con svariati personaggi per convergere poi in una tradizionale storia di vampiri. Le notti di Salem tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King e diretto da Tobe Hooper è generalmente considerato un film di culto grazie alla nobile discendenza letteraria.
Prodotto per la televisione da una major come la CBS, lo spettacolo è esageratamente violento e spaventoso. King disse: "Ho apprezzato maggiormente Le notti di Salem che non Shining". Del resto, Shining fu aspramente criticato da King per come la sceneggiatura si distaccava dl romanzo. Inoltre, il film di Hooper ha una forza che gli altri horror realizzati per la televisione non possiedono. L'atmosfera allucinatoria della pellicola fu certamente importante perché venisse apprezzata dai fan del genere, che avevano già eletto Hooper a re dell’ horror con il precedente Non aprite quella porta, anch'esso ormai diventato un classico. Riguardo gli attori, David Soul con la sua caratteristica acconciatura è un protagonista un po’ frivolo e poco credibile, ma la sua debole caratterizzazione è controbilanciata dalla presenza dell’autorevole e ambiguo James Mason, del bravo Lew Ayres e soprattutto del maligno e incredibile Reggie Nalder che nel ruolo del vampiro diventa un’icona istantanea di grande impatto, riportando il vampiro all’animalità mostruosa di Nosferatu. Che non piacque a King. Il film fu girato con un budget di 4 milioni di dollari. La location delle riprese fu Ferndale, nella California del Nord. Nel 1979 il libro di King fu ripubblicato dalla NAl/Signet Books con 8 pagine di foto tratte dal film.
L'edizione originale per la tv durava 200 minuti, divisa in 2 puntate. Fu poi ridotta a 150´ e, per il mercato europeo, a 112´, ma con l'aggiunta di brevi scene orripilanti. La versione di tre ore è disponibile in dvd.

venerdì 11 febbraio 2011

Le notti di Salem ( Salem’s Lot)



di Sam Stoner


 
 
La storia.
Lo scrittore Ben Mears torna nella cittadina natia, Salem, per esorcizzare una terribile esperienza avuta da ragazzino a Casa Marsten, misterioso edificio che domina la cittadina. Ora, Casa Marsten ha un nuovo proprietario, il sedicente signor Barlow, la cui presenza è percettibile solo dopo il tramonto…

La genesi.
Le notti di Salem (Salem’s Lot) nacque una sera del 1971 da un scambio di battute tra Stephen King e la moglie Tabitha. Quell’anno King tenne in un liceo un corso di inglese intitolato “Fantasy e Fantascienza” nel quale Dracula di Bram Stoker, che King lesse per la prima volta all’età di nove anni, fu uno dei romanzi esaminati. Quella sera, in tono scherzoso immaginò Dracula nell’America degli anni settanta invece che nella Londra di fine secolo e, ridendo, lo vide investito da un taxi a New York. Tabitha replicò:”E se venisse qui nel Maine? Se finisse in campagna? In fondo, era in campagna anche il suo castello, no?”
La mente di King si mise all’opera, come sempre è avvenuto e avviene di fronte al magico “E se…”.  Nel 1975 fu pubblicato dalla Doubleday.
Bill Thompson, all’epoca editor di King, lo definì la versione vampiresca di Peyton Place. In realtà, ben altri furono gli elementi che confluirono in Salem’s Lot: Dracula di Bram Stoker, i fumetti dell’Entertainment Comics (definiti spazzatura dalla mamma di King), la fiction naturalistica di Frank Norris, Moby Dick di Melville e I racconti della cripta. Il proposito iniziale di King fu quello di far vincere i vampiri, tanto per permettere a Dracula di prendersi la sospirata rivincita sul manipolo di raffinati britannici dediti alla scienza che lo aveva detronizzato nel romanzo di Bram Stoker. Non andò così. I protagonisti di Salem’s Lot la pensavano diversamente, ma nel settantadue, quando iniziò a scrivere il romanzo, King ancora non conosceva i loro propositi che gli furono svelati dopo le prime trecento pagine; solo in quel momento si rese conto che le cose sarebbero andate in un’altra direzione. Così, le Notti di Salem finisce per diventare un racconto ancor più ottimistico di Dracula. Ancora oggi, King è soddisfatto di questa conclusione.

Copertina originale della prima
pubblicazione di Salem's Lot
Doubleday & Company, Inc.
Garden City, New York, 1975
Curiosità.
Il titolo originario del romanzo era Second coming, stroncato dalla moglie di King perché sembrava il titolo di un manuale di sessuologia. Così, si optò per Jerusalem’s Lot, ma visto il carattere troppo religioso del secondo titolo si arrivò a Salem’s Lot.
La prima pubblicazione del 1975 delle Notti di Salem, oggi ha raggiunto un valore di 450 euro.
Un elemento di Dracula di Bram Stoker che King volle inserire nelle Notti di Salem fu la presenza dei topi o, meglio, l’uso degli stessi che ne fa Stoker (secondo la dottrina vampiresca gli animali minori: come i ratti sono comandati dal vampiro). Purtroppo, la scena che li vedeva protagonisti fu eliminata dietro consiglio di Bill Thompson, perché giudicata eccessivamente forte. E tale era, come ammise lo stesso King. Tuttavia, nelle prime trecento pagine rimasero gli accenni ai topi che King aveva introdotto per giustificare la scena poi tagliata. Questi si trovano nella discarica, appositamente inserita da King per topi. Ancora oggi, King riceve lettere in cui i lettori gli chiedono se si sia dimenticato dei ratti…

Versione cinematografica


© 2011 by Sam Stoner

Fonti
Danze Macabre, Sperling & Kupler, 2006; Le notti di Salem, Sperling & Kupler, 2007

sabato 5 febbraio 2011

Frankenstein in scena a Londra

di Violet Blunt

Benedict Cumberbatch
Scritta da Nick Dear e basata sul romanzo di Mary Wollstonecraft Shelley, è in scena a Londra la pièce teatrale Frankenstein.
Londra è già tappezzata di manifesti che promuovono il caso teatrale dell'anno, diretto dal pluripremiato regista di The Millionaire, Danny Boyle.

Frankenstein, la stabiliante e grottesca creatura che ha terrorizzato ma anche impietosito i lettori prima, e poi gli spettatori nelle sale cineamatografiche, ora arriva al National Theatre. All I ask is the possibility of love! chiede la creatura, tornando a interrogare l'uomo, lo scienziato, che le ha dato la vita apparentemente senza curarsi delle conseguenze di quel gesto sconsiderato. L'adattamento di Frankenstein per il teatro è di Nick Dear, mentre a impersonare la creatura ci saranno due star dello schermo: Benedict Cumberbatch (l'eccezionale Sherlock della BBC, vedi foto) e Johnny Lee Miller (Trainspotting). 

Slowly I learnt the ways of humans: how to ruin, how to hate, how to debase, how to humiliate. And at the feet of my master I learnt the highest of human skills, the skill no other creature owns: I finally learnt how to lie.

La prima mondiale è prevista per mercoledì 13 aprile alle 19.30  al National Theatre... se fate un salto a Londra, val la pena andare a dare un'occhiata!

© Violet Blunt 2011

venerdì 4 febbraio 2011

Il Romanzo Gotico

di Violet Blunt


Caspar David Friedrich, Abbazia nel Querceto, 1810

Il romanzo gotico ebbe uno sviluppo incredibile in Gran Bretagna a partire dalla fine del '700 in seguito all'enorme successo di The Castle of Otranto (Il Castello di Otranto, 1765) di Sir Horace Walpole. La produzione di romanzi appartenenti a questo genere letterario si era formata in conseguenza all'interesse per le epoche barbariche e medievali e per le trame complesse e a tinte fosche. Nel suo incipit, Il Castello di Otranto si definiva un libro raro trovato a Napoli nel 1529 e narrava le vicende, svoltesi tra il XII e il XIII secolo,  relative all'ascesa e alla caduta di un usurpatore. L'opera, sebbene non brillasse dal punto di vista letterario, definì di fatto le principali caratteristiche del genere gotico:
  1. suspense
  2. mistero e orrore
  3. paesaggi esotici e selvaggi
  4. brughiere desolate e lande sinistre
  5. luoghi inaccessibili
  6. antichi castelli pieni di passaggi segreti e prigioni sotterranee
  7. presenze paranormali
Molti autori, soprattutto donne, imitarono e fecero fiorire il romanzo gotico. Vanno ricordate: Clara Reeve (1729-1807); Sophia Lee (1750-1824). Ma l'autrice più prolifica e famosa, che poté vivere della sua produzione letteraria fu sicuramente Ann Radcliffe (1764-1823). I suoi romanzi, The Mysteries of Udolpho (1794), ambientato in un castello sugli Appennini nel 1300, e The Italian (1797), storia di un diabolico frate inquisitore, benché abbiano trame artificiose, barocche, personaggi e situazioni incredibili, mostrano un talento naturale della Radcliffe nelle narrazioni cariche di suspense, mistero e terrore. La sua capacità di creare atmosfere sinistre ed evocative la si ritroverà in Matthew Gregory Lewis (1782-1824) con The Monk del 1796 e Mary Wollstonecraft Shelley (1797-1851) con Frankenstein del 1817.

© Violet Blunt 2011